PROCESSIONE VENERDI SANTO SEIANO

PROCESSIONE VENERDI SANTO SEIANO
La processione del Venerdì santo di Seiano si ripete ogni tre anni dal lontano 1877 ed è organizzata dalla venerabile arciconfraternita “Morte ed orazione” di Seiano. È un corteo di incappucciati rossi, composto da trecentocinquanta figuranti di cui quaranta vestiti non con la veste rossa ma con abiti d’epoca a rappresentare Giuda,Erode,Pilato,Caifa,i soldati,il servitore di Pilato,il centurione e quattordici, inoltre 14 dei 40 sono a cavallo una caratteristica questa che rende la processione unica in penisola sorrentina; Inoltre in processione vi sono la corona di spine,i chiodi,la Veronica accompagnata dalle pie donne,il gallo di San Pietro vivo e ubriacato per l’occasione,la mano che schiaffeggiò il Signore e,la statua del Cristo deposto e quella dell’ Addolorata; Accompagnano il corteo una banda musicale e un coro di bambini che canta l’ inno a Gesù morto.
Il colore rosso rappresenta la passione di Cristo, i cappucci rendono anonimi i figuranti, la suggestiva luce delle fiaccole ardenti disseminate su tutto il percorso sui balconi e alle finestre con il fuoco dei lampioni creano un effetto mistico, il gallo in carne ed ossa una ulteriore peculiarità della via crucis seianese, le statue del Cristo morto e dell’ addolorata realizzate in cartapesta, l’addolorata in abito impreziosito da ricami, le statue seguite dai Confratelli e dall’Amministrazione.
L’ordine dei figuranti naturalmente ha un senso e delinea la processione come suddivisa in varie parti come fossero delle scene rituali ben distinte:
La Cattura del Signore nell’orto del Getsemani, cioè l’apertura della processione con il rullo dei tamburi e gli squilli di tromba, davanti lo stendardo e il simbolo “S.P.Q.R.” con un centurione romano;
Il processo e la flagellazione di Cristo con simboli del martirio e il servitore di Pilato;
La crocifissione, con la Veronica e il sudario;
L’Angelo con il calice ed il Cristo morto addobbato con fiori e luci e accompagnato da Anna, Caifa, Erode e Pilato, tutti preceduti dalla banda musicale e dal coro delle voci bianche e tutti seguiti da Giuda il traditore;
L’antica statua dell’Addolorata, con al seguito le pie donne, i confratelli e il popolo.
La partenza avviene all’imbrunire dalla sede stessa dell’arciconfraternita e mano a mano il corteo si distende lungo la strada verso il centro cittadino di Vico Equense e una volta percorso tutto il centro stesso, si avvia al ritorno fino a rientrare a tarda sera in una Seiano che trasmette una suggestione ed una sensazione di misticita con migliaia di fiaccole ardenti.
Per mantenere vivo l’antico rito che prevedeva soste in tutte le chiese del territorio la processione effettua una sosta presso la chiesa di San Ciro dove si incontra con il coro del Miserere degli incappucciati viola di Vico Equense.
Tra le altre caratteristiche che la rendono unica e difficilmente imitabile è la particolare atmosfera di festa di popolo,di luttuosa esultanza che trova delle similitudini solo in alcuni paesi della Sicilia e della Spagna; Perciò a Seiano il Venerdì Santo è denominato “festa”, in particolare questa giornata come ancora e da sempre viene definita dagli anziani del posto è la “festa del Cristo morto”. La denominazione di festa del Cristo morto ha fondatezza nel Vangelo di Giovanni, che descrive la Passione di Cristo come la Gloria di Dio e la Croce Come lo sposalizio con la Chiesa, quindi il lutto viene deposto dalla redenzione e dalla vita.
Dopo un discorso pronunciato sulle scale della chiesa parrocchiale ( unico rimasto fra tutti quelli che un tempo si tenevano nelle varie chiese di Vico), l’ ultimo atto di questo mistico rito, è un allegro anticipo della Pasqua cioè la chiassosa distribuzione delle uova di cioccolata ai bambini del coro che hanno cantato accompagnati dalla banda musicale, durante tutta la processione l’ingenuo e suggestivo inno “Deh! Piangi tu Getsemani l’afflitto Redentore” che è la colonna sonora rappresentativa della processione.

PROCESSIONE VENERDI SANTO SEIANO

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